SUDAFRICA

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GLI INIZI 

      Nel 1986 i Padri Stimmatini ci invitarono ad aprire una casa nella loro missione presso la location di Oukasie, una delle più degradate del Transvaal  (oggi North West ) in Sud Africa. Uno dei Padri ci aveva fatto conoscere Maetsane, una ragazza nera orientata al nostro stile di vita, e questo ci apriva la possibilità di una nuova esperienza. Erano gli anni terribili e drammatici dell’ apartheid. C’era lo stato di emergenza, la polizia aveva pieni poteri e la violenza e  l’ oppressione erano causa di grande sofferenza per la popolazione nera, emarginata, discriminata e umiliata per legge.

                

     Giuliana_001  la nostra prima casa 

     Pregammo a lungo per capire quale era la volontà di Dio. Insieme sentimmo che, nonostante la nostra piccolezza, lo Spirito ci chiamava ad andare in quella terra  per porre un segno dell’ amore  liberante di Dio. Era una risposta al nostro desiderio di aprire, un giorno, una casa in terre lontane.

Nel luglio del 1986 Giuliana e Maetsane ( che intanto era  entrata a far parte della Comunità ) hanno iniziato l’ esperienza di vita comune, ospiti dei Padri, in una piccola casa al margine della location. Allora la legge vietava che bianchi e neri vivessero sotto lo stesso tetto, ma noi abbiamo voluto fortemente porre questo segno di unità in pieno apartheid. Questa scelta rispondeva allo spirito della comunità che ci invitava a vivere la sequela di Gesù primariamente con l’ essere segno visibile dell’incontro con l’altro. E’ stato il nostro primo modo silenzioso per testimoniare l’amore del Signore. Gli inizi non sono stati facili: cultura diversa, lingue da imparare, modi di vita con cui confrontarsi, una povertà sconosciuta da vivere.

In una terra dove donne e uomini neri non contavano nulla, è stato essenziale  testimoniare una vita comunitaria ispirata e sostenuta da un amore “affettivo “ ed “ effettivo “: neri e bianchi insieme con pari dignità, chiamati a vivere i propri carismi nell’unicità della persona.

          Andavamo povere di mezzi. Il nostro desiderio era condividere, il più possibile, la vita della gente. La testimonianza del nostro essere “piccola  famiglia” che ha voluto condividere la loro vita, ha reso semplice e fraterna l’ accoglienza e lo  scambio fino dagli inizi.  E la stessa nostra configurazione di comunità ci ha portato ad essere luogo/ponte anche con il mondo dei sudafricani bianchi, con molti dei quali si sono stabilite nel tempo amicizia e collaborazione.

          Le tante situazioni di povertà e di miseria ci hanno spinto a pensare  progetti di sostegno e di aiuto che negli anni si sono concretizzati coinvolgendo anche tanti amici italiani. 

La Chiesa locale (i cattolici in Sud Africa  sono una minoranza rispetto a coloro che appartengono ad altre chiese cristiane e alle religioni tradizionali) ci ha subito richiesto un aiuto consistente nell’ambito della evangelizzazione, della catechesi e della formazione dei laici non solo per la Parrocchia di Oukasie, ma anche per la Diocesi di Pretoria ed altre.

DOVE    SIAMO

Il territorio del Transvaal, abitato da secoli da etnie nere diverse ( Tswana, Venda, Sotho, Changana, ecc.), fu occupato dai Boeri ( bianchi di origine olandese presenti nella regione del Capo fin dal 1652) nella loro migrazione (Grande “Trek “) avvenuta dal 1835 al 1845 sotto la spinta degli Inglesi  che successivamente invasero questo territorio causando,  dal 1877 al 1881, la Prima Guerra Anglo-Boera. Essi impiantarono in questa terra le loro grandi fattorie e ne sfruttarono le risorse minerarie ( causa della Seconda Guerra Anglo-Boera ), usando le popolazioni nere essenzialmente come braccia di lavoro. Si formarono le città bianche più grandi (come Pretoria o Johannesburg) o più piccole (come Brits) e, vicino ad esse, si formarono le township e le location ( talvolta enormi come la celebre Soweto, presso Johannesburg ), sorte con il  progetto di avvicinare al posto di lavoro trovato, o sperato, la popolazione di colore e per averne il controllo

La casa di oggi_001

la casa di oggi

La location di Oukasie si trova a 4 km da Brits, cittadina della  regione del North West ( ex Transvaal ). Nata  come squatter camp, cioè come insediamento abusivo per i neri che venivano a cercare lavoro vicino alle città dei bianchi ai tempi dell’apartheid, fatta di baracche di lamiera e materiali di recupero, senza strade, senza fogne, senza luce e con poche punti di erogazione per l’acqua, è stata successivamente riconosciuta come  municipalità grazie alle battaglie legali degli abitanti che volevano restare il più vicino possibile ai luoghi dove lavoravano senza essere trasferiti in altre location più lontane. Dal 1997, dopo la caduta dell’apartheid, sono state costruite la strada principale, che attraversa la location, e una rete fognaria, è stata data l’opportunità di usufruire dell’energia elettrica e dell’ erogazione dell’acqua. Sono stati costruiti una nuova scuola e un ambulatorio. Alcuni hanno potuto costruire casette in mattoni grazie a progetti sostenuti sia dal Governo che da organizzazioni non governative ( v. Progetto People’s Dialogue ). Le condizioni di vita sono mediamente migliorate. Tuttavia, ancora oggi, le abitazioni  sono costruite in gran parte di lamiera e materiale di fortuna e, intorno alla location, rimane una vasta zona di insediamenti abusivi di emigrati in cerca di lavoro e di rifugiati dai paesi limitrofi in guerra. I problemi più gravi sono quelli di ogni luogo povero del mondo: disoccupazione, alcoolismo, malnutrizione, criminalità e grande diffusione di AIDS.

In mezzo a tanta miseria e povertà abbiamo scoperto tante qualità della gente: la sensibilità della condivisione, lo spirito comunitario, la dimensione religiosa, l’amore alla vita. In tempi più recenti, l’economia di mercato e il consumismo rischiano, purtroppo, di compromettere  questi valori, vero tesoro della nostra gente africana.

COSA FACCIAMO

Prima di tutto cerchiamo di “essere” segno di comunione, di accoglienza e di amore, sia attraverso la nostra vita nella comunità, sia attraverso le relazioni di fraternità con la gente in una condivisione di vita che ci  porta a fare esperienza dell’altra/o come dono e ricchezza.

Disponibili al servizio di evangelizzazione e promozione umana, che la Chiesa locale ci ha chiesto in modi diversi nel tempo, dedichiamo una speciale attenzione alla formazione dei laici, anche con iniziative proprie della Comunità. Le sorelle della Comunità si aggiornano con corsi e incontri di specializzazione sul luogo e in Italia, conseguendo i titoli necessari al loro servizio.

EVANGELIZZAZIONE E FORMAZIONE

A servizio della Chiesa locale, nella Diocesi di Pretoria, collaboriamo con i  Padri Stimmatini  e con il clero diocesano in diversi settori sia nella nostra parrocchia di Brits – Oukasie, sia nella diocesi di Pretoria.
Siamo presenti nelle seguenti attività:

  •  Small Christian Communities ( Piccole Comunità Cristiane ), struttura scelta dalla Chiesa africana ( Sinodo Africano del 1994 ) perché le parrocchie possano articolarsi in piccole comunità di adulti battezzati per conoscere e approfondire il Vangelo. Una di queste piccole Comunità si riunisce nella nostra casa.
  • Catechesi parrocchiale : formazione dei catecumeni, adulti che hanno chiesto di ricevere il Battesimo. Anche la catechesi dei bambini, dei ragazzi e dei giovani è uno degli ambiti del nostro impegno.
  • Consiglio pastorale parrocchiale.
  • Gruppo caritativo della S. Vincenzo de’ Paoli, attraverso il quale la Comunità raggiunge tante situazione di povertà.
  • Ufficio Catechistico Diocesano: Maetsane è collaboratrice responsabile dell’ Ufficio.
  • Formazione interparrocchiale e interdiocesana dei catechisti.
  • Centro Vicariale per la formazione dei laici ai ministeri: Giuliana è responsabile del centro.
  • Formazione delle coppie di sposi: da quattro anni la Comunità ha proposto alle giovani coppie di sposi un percorso annuale che si articola in incontri domenicali nella nostra casa. E’ una nuova esperienza di formazione umana e cristiana accolta con entusiasmo.

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PROMOZIONE UMANA

La nostra esperienza ci porta a vivere in mezzo ai poveri che sono ancora tanti e mancano  di beni primari come la casa, la terra, il lavoro, i servizi essenziali, le cure mediche, l’ istruzione: di qui è nata la necessità di sostenere diversi progetti di promozione umana.

  •  Nella location di Oukasie continua la nostra attività di sostegno morale e materiale con visite periodiche  sia alle famiglie più povere sia a molti malati terminali di AIDS.
  • Utilizzazione dell’edificio polivalente nel territorio della parrocchia, donato nel 1989 dalla Diocesi di Firenze, come mensa per i bambini, come centro pastorale, come asilo.
  • Progetti che la Comunità promuove o sostiene economicamente: con l’ aiuto della Comunità in Italia e di vari amici e benefattori:
  •  Adozioni a distanza

Sul versante della carità continuiamo a gestire 195 adozioni a distanza ( di cui 115 con il progetto “ Un cuore si scioglie “ e 80 attraverso la Comunità e gli amici che  condividono questo servizio ).

  •  Emergenza AIDS

Kgabalatsane.  Centro Mofumagadi wa Tshepo Care:                                                                      

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12 bambini
orfani o malati di AIDS .
Viene offerto sostegno scolastico per i bambini e aiuto vario alle Suore per la gestione della casa.

Bethanie. Presso il Merafa Drop-in Centre :
32 bambini “
a rischio” orfani, malati di AIDS, ecc.
Viene offerta la colazione, il pranzo e viveri per le famiglie.

  • Altri progetti

 Oukasie.  Odi Primary School: 45 bambini di famiglie povere.Viene offerto un sussidio
alimentare per la merenda  per due giorni la settimana.

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Oukasie.    Ga – Tsholofelo Ass.

I volontari di questa Associazione Non Governativa prepara i pasti per 80 bambini, orfani, delle scuole della location. Ricevono un pasto giornaliero quando escono dalla scuola. La Comunità offre un contributo per l’acquisto di generi alimentari.

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 Oukasie.  Famiglie povere. La crisi economica e finanziaria che ha colpito la Comunità internazionale si è fatta sentire anche in Sud Africa. I prezzi sono saliti alle stelle. I sussidi di povertà di cui usufruiscono molte famiglie non sono più sufficienti per comprare i generi alimentari di base. La Comunità assiste attualmente con pacchi-viveri 40 famiglie.

Oukasie.    People’s Dialogue on land and shelter.

Questo progetto per la costruzione di casette in muratura nella location, sostenuto per diversi anni,  è attualmente sospeso in attesa di ulteriori concessioni municipali sui terreni.

 Oukasie.    Vegetable Project.

Un terreno della parrocchia di Oukasie è stato affidato per alcuni anni ad un gruppo famiglie per la coltivazione di ortaggi con l’aiuto di esperti e il sostegno della Comunità. Il progetto tuttora prosegue con la gestione autonoma delle famiglie.

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