Immagini della Comunità nella sede di via dei Pucci a Firenze e a Terzano (Bagno a Ripoli)
MISSIONARIE LAICHE
VIA DEI PUCCI, 2 – TELEFONO 055-28.79.05
50122 FIRENZE
Firenze, 8 Aprile 2013
Carissimi,
sono rientrata a fine marzo dal Sudafrica dove ho trascorso un mese con la nostra sorella Maetsane. Mi hanno accompagnato Betty e Guido Vezzosi, una coppia appartenente alla nostra Comunità. Sono stati veramente preziosi per i tanti lavori di manutenzione necessari sia alla casa che all’asilo della missione in Oukasie.
E’ stata per me una emozione e una grande gioia rivedere tanti amici, i parrocchiani, I vari sacerdoti e religiosi con i quali ho lavorato per tanti anni. Ho gustato nuovamente e con gratitudine le festose e partecipate celebrazioni liturgiche (questa volta senza tamburi e marimba dato il periodo liturgico della quaresima •..)
Il 2012 è stato per il Sudafrica l’anno delle grandi celebrazioni per il centenario dell’ANC – African National Congress- movimento di liberazione più antico del!’Africa e al potere dal 1994. E’ stato anche, purtroppo, l’anno della tragedia alla miniera di Platino lonmin a Marikana (Regione molto vicina alla nostra zona missionaria) dove il 16 agosto, 34 minatori in sciopero sono stati uccisi dalla Polizia. Ero perciò ansiosa di ascoltare le persone per cercare di capire i problemi che avevano causato questo massacro: un evento che il nuovo Sudafrica, liberato dal regime dell’Apartheid, non pensava di dovere sperimentare di nuovo. Ho trovato molte persone deluse, la corruzione aumenta, i giovani sono insoddisfatti per l’alta disoccupazione,
privi di una prospettiva per il futuro. Si sta creando un fossato di sfiducia sempre più profondo tra il popolo e la polizia che adotta misure sempre più repressive. Preoccupa l’alta incidenza di violenze sessuali sui minori e gli anziani, segno di una parte della Società non riconciliata e ancora ferita nella sua umanità che scaricasui più deboli e indifesi le sue paure e frustrazioni. Continua a leggere
SUDAFRICA, South Africa, Suid Afrika
Scheda Paese
STORIA
La storia del Sud Africa non comincia dal 1652, data in cui i primi coloni olandesi( Boeri) misero piede a Città del Capo, ma circa 23.000 anni prima quando le tribù dei San , cacciatori-raccoglitori, abitavano l’Africa meridionale: A questi, 2000 anni fa , si unì la popolazione dei Khoikhoi con i quali formarono il gruppo dei Khoisan. In tempi più recenti , 250 anni d.c., popolazioni Bantu ,agricoltori, provenienti dall’Africa centrale e entrate a sud del fiume Limpopo nell’attuale Sud Africa , li spinsero sempre più a sud , nella zona di Città del Capo. All’arrivo dei primi coloni olandesi il Sud Africa era abitato da Khoisan, Xosa, Zulu e altre etnie indigene. I Khoisan furono decimati sia da aggressioni armate sia indirettamente dalle malattie portate dai coloni.. Questi iniziarono una politica di colonialismo che , a poco a poco, privò le popolazioni indigene di ogni libertà. Nel 1795 gli Inglesi occuparono Città del Capo, nel 1815 l’occupazione fu definitiva. Il predominio degli immigrati anglofobi portò allo spostamento in massa dei Boeri verso l’interno del territorio . Dal 1835 al 1845 oltre cinquemila coloni boeri abbandonarono definitivamente la Colonia del Capo dirigendosi verso Nord e verso Est ( Grand Trek) nelle regioni che diverranno le Libere Repubbliche Boere del Transvaal e dell’Orange. Il mito del Grand Trek costituirà il fondamento dell’ideologia boera. Dal 1877 al 1881 si scatenò la prima Guerra Anglo-Boera con la vittoria dei Boeri. La scoperta dei giacimenti d’oro nel Witwatersrand ( Transvaal ) portò ad un’intensificazione dell’immigrazione inglese e a nuove tensioni che sfociarono nella seconda Guerra Anglo-Boera (1899-1902) vinta dagli inglesi . Nel 1910 nasce l’Unione Africana, il potere è solo in mano ai bianchi. I neri, la cui resistenza nel corso dei secoli è sempre stata sconfitta, furono definitivamente espropriati della loro terra. Solo il 7% rimarrà loro accessibile. Vennero anche emanate leggi segregazioniste. Nel 1925 Il South African Native Congress prende il nome di African National Congress. Nel 1948 il National Party , l’ala boera più estremista e razzista del governo sudafricano, vinse l’elezioni e fu fatto presidente Malan D.F. che operò una politica segregazionista sempre più rigorosa emanando ulteriori e terribili leggi razziali.Nacque così l’Apartheid che causò gravi contrasti interni e alienò al Sud Africa il sostegno della comunità internazionale. Nel 1961 le Nazioni Unite condannarono l’Apartheid e furono imposte sanzioni economiche . Furono anni terribili. La popolazione nera fu privata di ogni diritto civile, l’ANC insieme ad ogni altra associazione di opposizione messa fuori legge. N.Mandela fu condannato all’ergastolo dopo un processo in cui ribadì che egli voleva un Sud Africa libero e democratico in cui bianchi e neri vivessero insieme da fratelli . Per questo era vissuto, per questo era pronto anche a morire. Ogni tentativo di protesta contro il regime fu soffocato nel sangue . Nel 1976 . a Soweto. la polizia massacrò gli studenti che manifestavano contro l’imposizione dell’afrikaans, la lingua dei boeri, nelle scuole. Nel 1977 Steve Biko, ledear del “ Black Cousciousness” fu assassinato dalle forze di sicurezza. Dal 1984 al 1986 fu proclamato lo stato d’emergenza. L’elezione di de Klerk determinò una svolta politica che porterà alla fine dell’apartheid. Nel 1990 Mandela fu liberato, l’ANC e le altre associazioni riammesse alla legalità. Nel 1994 si tennero le prime elezioni democratiche e multirazziali: Vinse l’ANC e fu eletto Presidente N.Mandela . Nel 1966 fu approvata la Costituzione, una delle più avanzate del mondo, e iniziarono i lavori della Commissione Riconciliazione e Verità” ,il Vescovo anglicano D.Tutu, premio Nobel per la pace,ne fu eletto presidente. Ispirandosi all’”Ubuntu”, un tratto essenziale dell’anima africana caratterizzato da partecipazione, condivisione, comunione, per il quale “ La persona è persona solo con le altre persone” , la Commissione ha cercato di fare giustizia senza processi, chiedendo solo all’oppressore di confessare pubblicamente , dinanzi a tutta la nazione, tutti i suoi crimini e di chiedere perdono e dando l’opportunità a tutti gli oppressi dal regime di condividere con l’intero paese i lutti, le torture, le violenze e le ingiustizie patite. Il compito della Commissione è stato quello di “ sanare le ferite”, operando “ una guarigione” e solo la Parola libera e guarisca: Perdonare non significa dimenticare “ significa rinunciare al diritto di ripagare i colpevoli con la stessa moneta. Si tratta di una perdita che libera le vittime” . Nel 1997 Mandela cede la presidenza a T.Mbeki: Da allora ad oggi il Sud Africa ha cercato e cerca di risolvere democraticamente i numerosi problemi ereditati dall’apartheid quali : il problema della restituzione della terra, della scuola, della sanità , primo fra tutti il gravissimo problema dell’AIDS, del lavoro, della disoccupazione giovanile, degli immigrati , dell’economia. Deve fare i conti con un’accresciuta criminalità e violenza e la diseguaglianza sociale fra bianchi e neri è ancora elevata, tuttavia , fra luci ed ombre, il Sud Africa è l’unico stato africano che, per ora , vive la democrazia.
PROGETTO PEOPLE’S DIALOGUE ON LAND AND SHELTER
Uno dei problemi più gravi che il Governo democratico sudafricano ha dovuto, e deve ancora affrontare, è quello degli alloggi. Nei primi dieci anni , dopo la fine dell’apartheid, il Governo ha costruito un milione e seicentomila case e approvato sussidi per la loro costruzione, per due milioni e mezzo di rand. Tuttavia moltissime famiglie vivono ancora nelle location o, addirittura in insediamenti abusivi privi di servizi, avendo come abitazioni baracche di lamiera e cartoni. Spesso le case popolari fatte costruire dal Governo sono piccolissime, monolocali con servizio, dove devono vivere famiglie numerose.
Per questo la Comunità di Gesù si è coinvolta dal 1997 in un progetto che ha lo scopo di offrire un sostegno economico per la costruzione di un alloggio in muratura, piccolo ma dignitoso, alle famiglie della Location di Oukasie che hanno, finalmente , ottenuto il diritto alla terra e, quindi, a restare e a costruire la propria abitazione .
Peopel’s Dialogue on Land and Shelter ( possiamo tradurre: Gente in dialogo sul problema della terra e dell’alloggio) è un’Organizzazione non governativa nata sotto gli auspici della Conferenza Episcopale Cattolica e come espressione del settore che si occupa dello sviluppo delle aree povere e dei senza tetto. E’ nata in India ma si è estesa velocemente ad altre Nazioni come: Messico Brasile, Sri Lanka, Namibia, Thailandia , Sud Africa.
In Sud Africa, People’s Dialogue è ormai una realtà a livello Nazionale. E’ riuscita a mobilitare decine di Comunità( Location e Villaggi) dove il problema della casa era molto sentito anche per l’impossibilità di molte famiglie a servirsi di un’Agenzia Edilizia.
L’O.N.G. fornisce aiuto professionale e tecnico per insegnare agli sbitanti locali come costruire una casa a basso costo, creando, di fatto, opportunità di lavoro e riducendo la disoccupazione; sostiene economicamente le famiglie nell’acquisto dei materiali( cemento, macchina per fare i mattoni, utensili, ecc. ) attraverso l’emissione di prestiti che la famiglia rimborsa mensilmente con una quota libera da lei decisa a seconda delle sue possibilità, amministra i fondi ricevuti da eventuali donatori o da sussidi governativi.
La prima casa pilota è stata costruita nella Missione di Oukasie su un terreno messo a disposizione dalla Chiesa Cattolica. In questi anni abbiamo contribuito, come Comunità di Gesù, all’edificazione di diverse case permettendo alle rispettive famiglie di vivere in case decenti, di tre stanze con servizio . Naturalmente, se la famiglia ha una disponibilità economica, può decidere di aumentare il numero delle stanze e avere, così, una casa più grande.
PROGETTO AIDS
Il Sud Africa è , tra gli stati africani, uno dei più colpiti dall’infezione HIV, virus dell’AIDS. Secondo il Ministero della Sanità più di sei milioni di persone sono sieropositive, mille persone al giorno sono contagiate dal virus e mille muoiono a causa della malattia stessa. Una donna su quattro è sieropositiva, quelle incinta sono la percentuale maggiore. Seicentosessantamila bambini sono orfani a causa dell’AIDS. Il numero è destinato ad aumentare. Si prevede che nel 2010 potrebbero arrivare a due milioni e mezzo. Cinquantamila bambini ammalati avrebbero bisogno dei farmaci antiretrovirali, necessari per curare la malattia, ma solo diecimila vi possono accedere nonostante che il prezzo sia stato ridotto. Le aspettative di vita si sono abbassate da 62 anni a 48. Il 71% delle morti avviene fra i 15 e i 49 anni. Nel 2004 il Governo ha vinto una dura battaglia legale con le multinazionali che hanno il brevetto degli antiretrovirali (Glaxo Smith Kline e Boehringer Ingelheim), ha potuto comprare i generici e cominciare a somministrarli, gratuitamente, alle persone con infezione da HIV . Nel 2006 i sieropositivi che hanno ricevuto il trattamento sono stati 282836 in 355 strutture pubbliche. L’obiettivo del Governo è quello di arrivare a curare un milione di persone all’anno entro il 2011. Il programma governativo prevede anche la formazione di operatori sanitari sia per gli ambulatori pubblici sia per l’assistenza domiciliare: Questo obiettivo, purtroppo, come denunciano Medici senza Frontiere, non è stato ancora raggiunto sia per quanto riguarda il numero sia per quanto riguarda la formazione. A causa della lentezza e della poca efficienza della burocrazia molti malati e orfani di genitori vittime dell’AIDS rimangono senza cura, come si legge in una nota dei Vescovi Sudafricani. Per questo, la Chiesa Cattolica insieme alle altre Chiese Cristiane, Medici Senza Frontiere e varie ONG si sono attivati, negli anni, per l’assistenza alle persone ammalate e la prevenzione contro l’AIDS. Significativa l’iniziativa di N.Mandela rivolta ad unificare gli sforzi di organizzazioni e soggetti diversi per curare i malati. Si chiama “ 46664 “ dal numero di matricola dello stesso Mandela quando era in carcere.
Anche le Missionarie Laiche della Comunità di Gesù da anni hanno cominciato a collaborare con tutte le componenti, religiose e laiche, del Vicariato di cui fa parte la Location di Oukasie, per portare avanti progetti finalizzati ala prevenzione e alla cura degli orfani sieropositivi e non. Maetsane, inoltre, vive un ministero di accompagnamento che la fa vicina alle sorelle e ai fratelli malati di Aids della Location, sia a casa, sia all’ospedale.
I PROGETTI SONO:
– Centro diurno con mensa dove i bambini possono mangiare un pasto giornaliero e portare a casa vitto per la cena.
– Un Asilo con Ambulatorio che controlla lo stato di salute dei bambini ed interviene con le cure necessarie.
– Un Orfanotrofio che accoglie i bambini che non possono essere affidati o accolti da nessuno.Nonostante che la cultura africana non lasci mai solo un proprio “figlio”perché la Grande Famiglia Allargata è sempre pronta all’accoglienza, l’AIDS ha avuto il terribile potere di scardinare alle radici una cultura profondamente umana e umanizzante.L’Orfanotrofio sorge vicino a Pretoria Nord, in località Kgabalatsane.Accoglie bambini sieropositivi inviati dalle assistenti sociali quando, alla morte della mamma, non è possibile il loro inserimento nel contesto familiare rimanente. Il nome dell’Orfanotrofio è “ Regina della Speranza”.Un invito a vedere nei piccoli ospiti semi di speranza per la loro vita futura e per tutto il Sud Africa. Il desiderio dei Padri Stimmatini, che ne hanno promosso l’apertura, è il passaggio da orfanotrofio a casa famiglia. Qui, ogni mamma, dovrebbe prendersi cura di tre, quattro bambini per ricreare quel tessuto familiare indispensabile per una crescita serena e armonios dei bambini..
– Gruppo “Education for Life” per la prevenzione AIDS e la formazione dei giovani.
Nate per l’evangelizzazione, l’ecumenismo e il dialogo, abbiamo cercato e cerchiamo di vivere tutto questo con l’impegno ad essere donne di dialogo, di pace, di “debolezza”: “la debolezza scelta diventa un atteggiamento evangelico, un atteggiamento missionario che si rivela tanto fecondo in quanto libero nei confronti di tutti …la debolezza ci libera per amare, permettendoci di farci tutto a tutti”(Padre C:Chessel). Vivendo così la piena comunione di vita e di destino con le sorelle e i fratelli di Oukasie, primo annuncio del Cristo Risorto, è stato possibile anche annunciare l’Evangelo e camminare insieme alle “Small Christian Communities”, proposte dai Vescovi Sudafricani nel loro Piano Pastorale, approfondendo la Parola di Dio perché fosse “lampada ai nostri passi” e in essa e con essa riscoprire il Signore e la nostra vocazione di laici appartenenti al popolo di Dio, ciascuno secondo la propria cultura. Accogliere ed entrare in dialogo con una cultura diversa non è facile, inculturare l’annuncio ed annunciare il Risorto nella “debolezza” richiede un cammino umile ed onesto di espropriazione personale , di liberazione da ogni sicurezza e certezza, di conoscenza di sé per scoprire l’altro come dono e ricchezza e creare una relazione di reciprocità che ci trasformi e ci porti ad amarci gli uni con gli altri , a farci, insieme, costruttori del regno di Dio, regno di giustizia e pace. Particolare attenzione è stata data alla formazione dei leaders delle Small Christian Communities e all’iniziazione cristiana dei catecumeni. Da due anni è iniziato un cammino di accompagnamento per le giovani coppie.
Catechesi
Catecumenato
Formazione dei laici
Incontri in casa
ADOZIONI A DISTANZA | |
Dopo la fine dell’apartheid è in atto, in Sud Africa, un processo di liberazione e di promozione per ridare dignità alla popolazione nera. Una delle vie per sostenere questa crescita è offrire alle giovani generazioni, a partire dai bambini, l’opportunità di andare a scuola, per raggiungere un livello scolare di parità.Dopo il 1994, in Sud Africa, il sistema scolastico è stato unificato sotto un unico Ministero e si è avviato un importante processo di riforma, iniziando proprio dal curricolo, chiamato “Curriculum 2005”, dall’anno in cui avrebbe dovuto essere messo in pratica, esteso poi al 2008: il processo è infatti tuttora in atto. Per la prima volta viene introdotto il principio democratico che ciascuno studente può ricevere l’istruzione in una delle lingue ufficiali di sua scelta. Scopo dell’educazione OBE (Outcomes Based Education) è favorire il pieno sviluppo della personalità dei discenti, mettendoli in grado di risolvere i problemi dell’esistenza. L’apprendimento è visto come un processo continuo a spirale, senza principio né fine, in cui la valutazione è lo strumento di cui si serve l’insegnante per pianificare, modificare o realizzare le strategie necessarie al raggiungimento dello scopo. Il nuovo sistema incoraggia un insegnamento attivo e critico, basato sulla flessibilità ed adattabilità dei contenuti e sull’autonomia delle istituzioni scolastiche nelle quali anche la componente dei genitori è parte attiva di governo. In teoria è un disegno curricolare ispirato a principi moderni che sono fondamentali anche per le strategie educative europee. Continua a leggere |
La spiritualità di Monsignor Agresti
( di Leda Minocchi in “ Santa Gemma e il suo santuario”, Lucca – novembre 1990 )
Nel breve spazio di un articolo non è facile delineare la spiritualità di un uomo di Dio come Mons. Giuliano Agresti, il “più“ conosciuto della sua singolare ricchezza interiore e, nel mistero di ogni persona, il molto sconosciuto, che ci sarà rivelato solo in cielo. Anche perché era uomo del silenzio, schivo nel manifestarsi, decentrato da se stesso, “ povero “, nella accezione più alta del termine, di quella difficile ed evangelica povertà di sé che Gesù indica con le parole: “ chi avrà perduto la sua vita, per causa mia, la troverà “.
Ma tenterò di cantare, per la grazia senza fine di averlo avuto come Padre, quello che, in tanti anni, mi è stato dato di capire della sua statura d’ anima. Una fede abramitica ha scandito le tappe della sua esistenza e quando dico “ esistenza“ ne dico il senso profondo che tutta la illumina e che ha orientato, in un vissuto fedele e coerente, il suo vivace pensiero, il suo grande cuore, le sue opere.
Su questa roccia della fede, motivo dominante della sua sinfonia vitale, si aprono i vasti orizzonti della sua spiritualità. Una spiritualità incentrata nella persona e nell’ opera di Gesù Cristo e, segnatamente, nel mistero dell’ Incarnazione redentrice come preparazione al mistero della Pasqua, intorno ai quali misteri si snoda tutta la sua teologia e il suo stare in costante ascolto dell’ uomo. L’ uomo, il suo valore, il suo destino lo hanno tenuto impegnato per tutta la vita.
Aveva capito che non c’ è altra maturità dell’ uomo che la composizione, l’armonia e la sintesi fra l’ umano e il divino, con un “più” e cioè che questa sintesi ha la dimostrazione provabile nell’ umano, nel visibile, nell’ esteriore e nella relazione. Amava dire: “ Quando siamo incapaci di raggiungere questa composizione, praticamente veliamo il volto di Gesù, anche se lo conclamiamo con le parole”. Era il frutto della sua contemplazione del Verbo fatto carne. Ecco perché, nel fondare a Firenze la nostra Comunità di laici, nel clima incandescente del Vaticano II, voleva vedere se dentro questo mondo poteva risplendere il più possibile l’ immagine dell’ amore, che è l’ immagine di Dio.
Dal cuore di questo mistero mirabile nasce la sua “spiritualità dell’ essere”. Diceva: “ Sempre più la Chiesa attende la manifestazione dell’ essere cristiano nella città secolare”. Dentro il mondo. E ancora: “ Quel che si è e non quel che si fa è ciò che conta “. Arduo da dirsi quando, nei nostri ambienti, spesso il fare prende la mano all’ essere. Con senso profetico, di cui si vedrà la portata nel futuro, ci ha insegnato e testimoniato l’ itinerario della riunificazione, il senso dell’ “Uno”, cioè il ricondurre tutto l’ essere nostro all’ unità nella persona dove corpo, psiche, anima, e spirito sono ricongiunti armoniosamente sotto il dominio di Dio. Precisava: “Dove tutto è “uno” non c’ è malattia”. Ecco perché temeva per i giovani una formazione spiritualista che frantuma l’ uomo, e lo spiegava: “ Dio risplende in noi in proporzione che tutte le parti del nostro essere risuonano dell’ immagine di Lui e la santità è l’ arrivo, per grazia, da una lunga paziente fatica di ricostituzione dell’ unità originaria “.
Non un discorso sulle nuvole, ma nel realismo concreto della nostra vita, quindi in una storia, con una cultura e nella comunità, dove Dio ci ha messo per fare questa ricomposizione. L’ unità è dono di Dio ed è Lui che ne conduce il cammino. Allora a noi è chiesto – sono parole sue – la disponibilità passiva all’ operazione unificante dello Spirito santo, è chiesta la liberazione da noi stessi, con gli strumenti di Dio: la Parola, come manna vivificante; la penitenza, come esperienza di liberazione; l’ Eucarestia, che raccoglie l’ uomo nella carità e lo ri-cementa nell’ amore; la preghiera per l’ “uno”, come Gesù ne parla nel capitolo 17 di Giovanni: “ affinché siate perfetti nell’ unità”. Continua a leggere
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